Enzo Maiorca

Enzo Maiorca è nato a Siracusa nel 1931; ha imparato a nuotare a 4 anni e presto ha cominciato ad andare sott'acqua, anche se, secondo una sua stessa confessione, ha sempre avuto una gran paura del mare.

Nel 1956 rimane suggestionato da un articolo che narra l'impresa di Falco e Novelli in cui si parla del record di profondità a -41; decide così di entrare in competizione con quei grandi nelle immersioni in apnea. Nel 1960 corona il suo sogno toccando -45 metri battendo il brasiliano Santarelli il quale, nel settembre dello stesso anno, si riappropria del titolo raggiungendo i -46 metri; il primato dura poco perché già in novembre Enzo raggiunge i -49 metri. È l'inizio di una grande era che lo vedrà sulla scena per 16 anni, fino al 1976, anno in cui abbandona l'apnea.

Nel 1988, per le proprie figlie Patrizia e Rossana (entrambe celebri nel mondo per una serie di record mondiali d'immersione in apnea), ritorna all'apnea per raggiungere il suo ultimo record di -101 metri.

Nella sua carriera Maiorca ha avuto alcuni rivali storici: il più grande è stato il brasiliano Amerigo Santarelli (ritiratosi nel 1963), poi Teteke Williams, Robert Croft e Jacques Mayol. La sfida tra Maiorca e Jacques Mayol ha ispirato Le Grand Bleu, film di Luc Besson. Datato 1988, Le grand Bleu è arrivato in Italia solo nel 2002 a causa l'ostracismo imposto alla pellicola da Enzo Maiorca, che ovviamente si è riconosciuto in uno dei protagonisti, e aveva ritenuto lesiva l'immagine offerta da Besson. Il motivo è presto spiegato, la storia raccontata è parzialmente non vera e gettava discredito sul comportamento vile dell'atleta italiano.

In televisione ha collaborato con Lineablu, programma della RAI, dal 2000 al 2002.

Tra i più grandi apneisti italiani, è stato per diversi anni detentore del record mondiale di immersione in apnea. È un vegetariano dichiarato. Ha pubblicato A capofitto nel turchino (Mursia, 1977), Scuola di apnea - Immergiamoci con il più grande subacqueo di tutti i tempi (La Cuba, 1982), Il Mare con la M maiuscola (Lights, 2001), Sotto il segno di Tanit (Mursia, 2011).


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